“Quantum Advisors: un viaggio tra le storie dei professionisti e le sfide del futuro” – Parola ai protagonisti
Non il solito “chi siamo”, ma un racconto corale per scoprire cosa ci muove, cosa facciamo e perché lo facciamo. Questa intervista è un viaggio nel cuore del nostro gruppo, un’opportunità per conoscerci più da vicino attraverso le nostre esperienze, i nostri valori, i nostri obiettivi e l’avvia di questa nuovo capitolo professionale.
-Intervistatore
Quantum Advisors: un nome che evoca precisione, innovazione e collaborazione. E in effetti, è proprio questo lo spirito che anima questo gruppo di professionisti. Nel mondo della finanza, tradizionalmente dominato da un approccio individualista, voi avete scelto una strada diversa, se vogliamo “opposta”
Corrado, mi rivolgo a te con la prima domanda rompi ghiaccio:
– Corrado Ballabio – Senior Private Banker:
D: Come mai avete deciso di rompere gli schemi e creare un gruppo così innovativo? Cosa vi ha spinto a ribaltare lo status quo del lavoro del consulente finanziario e a dimostrare che la collaborazione può portare a risultati superiori per i vostri clienti?
R: Ti ringrazio per aver posto questa domanda che trovo molto pertinente. La scelta di lavorare in team è stata una decisione strategica, dettata dalla necessità di affrontare un contesto economico in continua evoluzione e dalle crescenti complessità che caratterizzano la gestione del patrimonio. Le dinamiche di mercato, sempre più sofisticate, e i rapidi cambiamenti in atto richiedono un approccio multidisciplinare e un costante aggiornamento delle competenze. In questo scenario, il lavoro di squadra ci consente di mettere a fattor comune le nostre conoscenze e di offrire ai nostri clienti soluzioni sempre più innovative e personalizzate.
D: Hai parlato di diverse competenze e caratteristiche umane di ognuno di voi, aspetti che rendono il lavoro di squadra più efficace e vincente. Parlando di te, con la tua esperienza nel settore, quali sono le tue competenze più forti e come pensi che queste possano essere di grande valore per il team?”
R: Mi diverto ancora molto a fare questo lavoro, mi piace avere una visione d’insieme che è sempre utile per navigare tra rischi e opportunità; mi piace trovare soluzioni concrete a esigenze reali. Professionalmente ho sviluppato nei miei 25 anni d’esperienza una buona conoscenza del funzionamento dei mercati dei capitali, assieme a una comprensione dei meccanismi decisionali che determinano i processi d’investimento degli investitori istituzionali. Posso dire che ancora oggi mi appassiona molto scovare opportunità d’investimento, soprattutto nel comparto azionario dei principali mercati internazionali.
– Alfredo Grasso- Private Banker:
D: Ora siamo molto curiosi di ascoltare l’esperienza di Alfredo; cosa ti ha affascinato della finanza all’inizio e cosa ti affascina ancora oggi? Come è cambiata la tua visione del ruolo del consulente finanziario nel corso degli anni, fino a portarti oggi a preferire un lavoro di squadra?
R: Penso fosse quello che anelavo fare da tempo. Mettere a servizio degli altri, dei clienti quindi, tutto ciò che ho avuto la fortuna di imparare nei miei vent’anni di Investment Banking e che, magari, non sono nozioni accessibili a tutti. A beneficio proprio dei clienti!
D: Vista la tua pluriennale carriera nel settore vissuta in gran parte in realtà estere, ti va di raccontarci qualcosa di più della tua esperienza sui mercati?
R: Ho iniziato la mia carriera nel dinamico mondo dei derivati obbligazionari degli anni ’90, un’esperienza che mi ha fornito una solida base tecnica. Nel corso degli anni, ho approfondito la mia conoscenza del mercato, passando dalla gestione di fondi obbligazionari alla partecipazione a complesse operazioni di Capital Market in Credit Suisse. Questa evoluzione mi ha permesso di acquisire una visione a 360 gradi del settore e di adattarmi ai continui cambiamenti del mercato finanziario.
– Luigi Becchini – Consulente Finanziario:
D: Eccomi da te Luigi, noto per rappresentare all’interno del team il Consulente Finanziario con maggiore esperienza nel ruolo ovvero circa 25 anni. Come non chiederti: dopo tanti anni di lavoro individuale, quali pensi saranno i vantaggi che può trarre e sfruttare un consulente abituato a coltivare autonomamente relazioni durature con i suoi clienti?
R: Dopo anni dedicati a costruire relazioni individuali solide con i miei clienti, sono entusiasta di intraprendere questa nuova sfida. L’esperienza maturata mi ha fornito una profonda comprensione delle esigenze dei miei clienti e mi ha permesso di sviluppare una serie di competenze specifiche. Credo che all’interno di un team, queste competenze possano essere valorizzate al meglio, creando sinergie che ci permetteranno di offrire ai nostri clienti un servizio ancora più completo e personalizzato. Inoltre, il confronto con colleghi dalle diverse specializzazioni mi stimolerà a crescere professionalmente e a rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità del settore. Sono convinto che questa nuova esperienza mi permetterà di offrire ai miei clienti un valore aggiunto ancora maggiore
D: Luigi, se dovessi confrontare il tuo ruolo di consulente finanziario agli inizi della tua carriera con quello attuale, quali sono i cambiamenti più significativi che hai riscontrato?”
R: Il ruolo del consulente finanziario è cambiato radicalmente negli ultimi 25 anni. L’avvento delle tecnologie digitali ha reso i mercati più accessibili e informati, ma anche più complessi. Allo stesso tempo, i clienti sono diventati più esigenti e si aspettano un servizio sempre più personalizzato. Per rispondere a queste nuove esigenze, ho scelto di lavorare in team. Collaborando con colleghi dalle diverse competenze, posso offrire ai miei clienti un servizio più completo e innovativo, tenendo sempre al centro la relazione umana e la costruzione di una fiducia duratura.”
– Antonio Gambardella – Consulente Finanziario:
D: Continuando ad ascoltare nel dettaglio le vostre esperienze passate, vengo da te, Antonio. La tua carriera professionale si è svolta in gran parte all’interno delle principali banche di investimento italiane. Alla luce di questa esperienza, in che modo, o meglio, quali competenze e conoscenze specifiche porterai per arricchire la squadra nel proporsi al mercato?
R: È proprio così, la mia esperienza lavorativa si è dipanata a Milano all’interno di importanti banche e broker italiani. Mi sono specializzato nel comparto azionario, iniziando col mercato dei derivati nato nel 1995 in Italia e che mi ha visto partecipe al gruppo di studio che in Borsa li ha disegnati e lanciati. Successivamente l’esperienza in Banca Imi prima e quella in Equita Sim poi mi ha formato sull’analisi fondamentale delle azioni che ci aiuta nella costruzione dei portafogli per i clienti. L’aver poi lavorato per 12 anni in Equita Sim come responsabile di tutto il trading proprietario mi ha insegnato come costruire un approccio bilanciato fra investimenti e controllo del rischio, cosa che perseguiamo quotidianamente per i nostri clienti. Dal 1994 ho visto e gestito mercati finanziari molto diversi, volatili, e soprattutto gli anni difficili come il 2001, il 2008, il 2011 ed il 2020 mi hanno formato nella gestione di stress ed emotività che fanno parte del nostro lavoro ma di cui vogliamo sgravare completamente i clienti.
D: Come cambia la prospettiva di un trader quando passa a un ruolo di consulente finanziario, soprattutto quando deve gestire le esigenze di una clientela sofisticata? Quali nuove competenze sono necessarie per affrontare questa sfida?
R: Il bagaglio tecnico rimane quello che mi sono costruito negli anni, ed è qualcosa che non scomparirà mai. Il cambiamento più rilevante ora sta in chi guida il rapporto, e questo è sempre il cliente. Trovo che questa sia la differenza più rilevante; prima ero solo io che decidevo in base a parametri concordati con il management, ora la prima cosa da capire per me, affinché il rapporto sia di soddisfazione per tutti, è capire le aspettative ed i progetti che stanno alla base della richiesta del cliente di avere consulenza sulle attività finanziarie, dalle più semplici alle più complesse. Poi, l’esperienza accumulata negli anni e la possibilità di utilizzare molteplici strumenti finanziari all’avanguardia mi guidano nell’individuazione delle scelte più adeguate.
– Enrico Cecchini – Senior Private Banker CFA:
D: Enrico, eccomi a te con l’ultima domanda, probabilmente quella che al giorno di oggi crea spesso maggiore curiosità quando si pensa al futuro: quali sono le principali sfide che secondo voi dovrà affrontare il settore del Private Banking nei prossimi anni?
R: Siamo all’inizio della quarta rivoluzione industriale, l’Intelligenza Artificiale aumenta la produttività e permette ad ogni operatore di focalizzarsi sulle attività a più alto valore aggiunto. Il settore del Private Banking ha un ruolo fondamentale nell’educazione finanziaria, con l’obiettivo di proteggere, accrescere e indirizzare il patrimonio delle famiglie italiane. La tecnologia permette di liberare risorse, migliora il risk management e consente ai Private Bankers di focalizzarsi sugli aspetti più importanti, come ascoltare, comprendere e soprattutto guidare i clienti.
D: Come pensate che il lavoro di squadra possa contribuire a superare queste sfide e a cogliere le nuove opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e dai cambiamenti dei comportamenti dei clienti?
R: Il lavoro in team è fondamentale per dare continuità alla gestione del patrimonio dei clienti, perché aiuta ad integrare le competenze all’interno del team, ad istituzionalizzare la relazione con i clienti e a dialogare con le diverse generazioni all’interno delle famiglie italiane.
-Intervistatore:
Arrivati a conclusione di questo significativo viaggio tra esperienze e nuovi progetti, ringrazio di cuore tutti voi per la partecipazione.
È stato illuminante capire come la vostra esperienza, unita alla volontà di innovare, vi abbia portato a intraprendere questo percorso di collaborazione.
Avete condiviso con noi sfide, motivazioni e soprattutto una visione nuova del ruolo del consulente finanziario, più orientato al lavoro di squadra e alla creazione di valore per il cliente.
Siamo sicuri che il vostro approccio porterà grandi risultati e contribuirà a trasformare il settore.
Vi ringraziamo per averci dato questa preziosa testimonianza e vi auguriamo un futuro ricco di successi.